Description
Nella primavera del 1954 don Danilo Cubattoli, da tutti conosciuto come don Cuba, intraprende uno straordinario viaggio in moto attraverso dieci stati e tre continenti per raggiungere la vetta del Kilimangiaro e dire una messa in onore dei lavoratori. Viaggia in
compagnia di Stefano Ugolini, Steve per gli amici, con due Motom 160 Delfino messe loro a disposizione dalla fabbrica di Milano.
L’impresa è straordinaria, con un continuo avvicendarsi di incontri fra popoli, ma anche costellata di incidenti, malattie e aggressioni. Attraversano la Grecia, con i segni ancora vivi dell’ultimo conflitto mondiale, e la Turchia, con alcuni focolai di combattimenti a sud che li obbligano ad imbarcarsi su una nave mercantile prima di raggiungere la Siria e da lì i più antichi luoghi della cristianità. E poi la Palestina, la città Santa e il nuovo Stato di Israele, non riconosciuto dall’Egitto, che aveva perso il controllo della penisola del
Sinai con la famosa guerra dei sei giorni, e ciò impedì a don Cuba di raggiungere l’Africa attraverso le terre dell’esodo biblico, come tanto avrebbe desiderato. Tutto questo non li disanimò per un solo istante dal desistere da un’impresa ai limiti del possibile, e che tale si rendeva quando, raggiunta la capitale egiziana, in sella alle due piccole moto si prepararono ad affrontare il viaggio verso l’Africa nera.
Il racconto ci conduce attraverso momenti di straordinaria fede che permette ai due viaggiatori di superare l’insuperabile, dalla nottata persi nel deserto senza acqua di scorta, all’invasione delle cavallette in Eritrea, fino al grave incidente che alle porte di Addis Abeba costrinse Steve, dopo una convalescenza in un lebbrosario, al rientro in Italia a bordo di una bananiera diretta al porto di Napoli, e a don Cuba di raggiungere, grazie all’intervento della comunità italiana di Addis Abeba, la capitale del Kenia e poi il Kilimangiaro, scalando la vetta della più alta montagna d’Africa e mantenendo la promessa data ai lavoratori.