Descrizione
Vitozza è il frutto davvero straordinario dell’integrazione fra villaggio rupestre e mondo rurale ma anche delle testimonianze profonde delle civiltà che si sono susseguite nei secoli. Tutto questo, e altro ancora, fa di Vitozza, che appartiene alla frazione di San Quirico, nel comune di Sorano (GR) davvero un unicum dove convivono specie animali anche rare, una flora ricca e piena di sorprese, inserite in un ambiente incontaminato e importanti testimonianze storiche e archeologiche.
Questa è la città di pietra, che molti studiosi hanno definito la Matera dell’Italia centrale. Stiamo parlando di decine di grotte-abitazione che offrono una testimonianza suggestiva di che cosa significa “vivere in roccia”, in termini non solo abitativi e di difesa ma anche, spesso, di piccoli allevamenti di animali. Proprio gli insediamenti rupestri (alcune grotte sono state abitate fino al 1700) sono quelli che hanno subito solo in parte il declino della Vitozza medievale con il lento degrado delle fortificazioni (rappresentate da tre Rocche) e da imponenti edifici fra i quali la Chiesaccia.
Ma di Vitozza, del suo fascino, del suo eccezionale patrimonio storico e naturalistico, della sua importanza scientifica, culturale e turistico-ambientale, scrivono in questa pubblicazione studiosi e ricercatori, associazioni di volontariato e funzionari comunali. Il loro contributo consente di conoscere meglio questi luoghi dove il tempo si è fermato e rappresentano davvero un unicum da tutelare e da valorizzare.
Ecco perché il Comune di Sorano, grazie anche alla concreta collaborazione di Banca Tema, ha pensato a qualcosa di diverso da una guida turistica o da una storia di Vitozza. L’intento è quello di far conoscere aspetti noti e meno noti della città di pietra e richiamare l’attenzione di quanti, singoli e associazioni, non vogliono la scomparsa di testimonianze così preziose e spesso uniche.
Nel Comune di Sorano, con un territorio molto vasto e con un patrimonio di grandissimo valore, non c’è in pratica angolo del suo territorio dove, dagli etruschi in poi, non ci siano tracce profonde incise dai popoli e dalle civiltà che qui hanno vissuto. Sotto questo aspetto il Padre Eterno è stato fin troppo prodigo. Molto meno lo Stato che a Vitozza poi ha segnato pochissime presenze e ancor meno interventi da parte degli enti competenti.
Vitozza avrebbe bisogno molto di più di quello che il Comune ha cercato e cerca di fare. L’intento di questa pubblicazione è di sensibilizzare quanti possono dare una mano, a iniziare dallo Stato, dalla Regione, dalle associazioni impegnate a tutelare monumenti e ambiente, all’informazione specializzata e non, e a chiunque voglia dare una mano.
Il primo obiettivo è un piano complessivo, multidisciplinare, che comprenda la tutela rigorosa del sito e una valorizzazione compatibile. Non c’ è tempo da perdere per motivi comprensibili. Allora proviamoci. Vitozza lo merita ampiamente.