Capalle fa da sé

30,00 

Autore:Paoletto Paoletti

Anno:2021

Pagine:632

Rilegatura:brossura filorefe

Dimensioni:17×24cm

ISBN:9788898015696

Descrizione

Descrizione

La sorprendente storia di un paesino al centro della piana di Firenze

FIORINO DI BRONZO – SEZIONE SAGGISTICA – PREMIO FIRENZE 2021

Paoletto Paoletti, capallese doc, medico di fama e cittadino da sempre impegnato nella vita politica e civile del suo paese, ha dedicato anni nel mettere insieme quest’opera maestosa sul suo paese natale: una vera dichiarazione d’amore, bella come una poesia e documentata come un trattato di storia. Il lavoro letterario di una vita, un piccolo capolavoro dedicato al luogo dei propri natali, per cui Paoletti prova un amore sincero e profondo, tanto da aver affrontato una ricerca davvero monumentale: oltre seicento pagine, documenti, citazioni e centocinquanta fotografie, che si snodano in quattordici capitoli, dalla preistoria al XX secolo. Macro e micro storia che corrono parallele e ogni tanto si incontrano per narrare la genesi e le vicende di Capalle: dallo svuotamento del Lago preistorico alla nascita della “piana” e l’origine etrusca e romana di Campus Paleae; Castruccio Castracani che distrugge il paese oltre settecento anni fa e la sua rinascita come privilegio ecclesiastico della Chiesa Fiorentina, direttamente dipendente dal vescovo di Firenze, tanto che ci sono stati almeno due (forse tre) capallesi divenuti Papi. Una storia gloriosa fino agli albori del 1900, quando Capalle torna ad essere una parrocchia come tutte le altre e il paese diviene progressivamente un anonimo satellite di Prato, paese dormitorio per Firenze e poi ultima frazione di Campi Bisenzio, con l’avvicendarsi di abitanti via via sempre più ignari della propria storia più che millenaria.

Una storia comune a tanti altri piccoli borghi, spesso piegati dalle scelte obbligate della Storia. Una ricerca iper documentata, tra archivi di ogni genere e una lunghissima bibliografia, il tutto guidato da un sentimento di puro afflato sincero e personale.

Un lavoro non da storico – così come lo definisce lo stesso autore – ma piuttosto un romanzo storico, di quelli che sarebbero capaci di far appassionare alla storia anche il più restio degli studenti. Una ricerca parziale – sempre nelle parole dell’autore – che ha come fulcro solo Capalle, sempre scritto in grassetto, fatto in casa, nel senso più puro del termine, perché scritto nella stanza dove si è nati e si vive da tutta la vita, seguendo una linea cronologica dei fatti parallelamente alla documentazione diretta di testimoni e soprattutto di testimonianze trovate in documenti d’archivio, opere storiche e letterarie. E alla fine della lettura, il sottotitolo del libro svela il suo significato: Paoletti ha davvero delineato una storia “sorprendente” per un paesino per i più ormai scomparso nell’industrializzazione e nel distretto commerciale della piana fiorentina.

“Non sono uno storico e non ho alcuna velleità di volerlo sembrare; solo che voglio un monte di bene al mio paesino – un grumo di case rannicchiato attorno a una grande chiesa, al suo campanile e a quello che resta di un castello- palazzo – appoggiato all’argine sinistro del Bisenzio, subito prima che dalle propaggini dell’Appennino vi sbocchi la Marinella, il suo primo affluente di una certa importanza. Ecco perché ne voglio scrivere”.